La seconda edizione armonizzata del dizionario è stata presentata durante il convegno annuale della Società Italiana di Statistica a Roma. Potete scaricare il volume francese e italiano in diversi formati elettronici o ordinarli nella versione cartacea senza oneri aggiuntivi.

Differenze tra le versioni di "Popolazione attiva"

Da Demopædia.
(Definizione prima edizione)
(Nessuna differenza)

Versione delle 16:07, 4 ott 2011

Si fa, in generale, distinzione fra popolazione attiva 1 o popolazione economicamente attiva 1, e popolazione non attiva 2, o popolazione economicamente non attiva 2. La popolazione attiva include di norma coloro che esercitano una professione (352-2*), o che ne hanno sospeso l’esercizio per disoccupazione (351-2*) o per temporaneo impedimento: quindi, non solo coloro che svolgono una attività lucrativa 3, ma anche i coadiuvanti (353-5), i quali, lavorando in famiglia, non percepiscono regolare rimunerazione. Ne vanno escluse generalmente le casalinghe 4, o donne attendenti alle cure domestiche 4 (purché non a servizio altrui), la cui attività non viene considerata come avente un carattere professionale. La popolazione non attiva talvolta viene considerata come una popolazione a carico 5 della prima (cfr. 358). Si può chiamare quoziente di attività 6, o tasso di attività 6, di un certo gruppo la frazione del medesimo appartenente alla popolazione attiva.

  • 1. Il testo dà atto di quello che è l’uso internazionale e nazionale Qualcuno critica questo uso e rileva che sarebbe preferibile parlare di popolazione profes sionalmente attiva, riserbando l’economicamente alla categoria più ampia che com prende anche le attività economiche non professionali (come quella delle casalinghe, ad esempio).
Si distingue pure fra popolazione in condizione professionale, che comprende gli occupati ed i disoccupati precedentemente occupati (cfr. 351) e popolazione in condizione non professionale, la quale abbraccia tutte le altre categorie, ed in particolare quella di coloro che sono in cerca di prima occupazione (351-5).
In Italia, con apposite indagini compionarie (202-5), si rilevano annualmente le cosiddette forze di lavoro. Il concetto di forze di lavoro differisce da quello di popolazione attiva — la quale è nota dai censimenti della popolazione (202-1), in quanto questo si rifà ad una condizione abituale e quello ad una attuale (nella settimana di riferimento dell’indagine) di esercizio di una professione. Quindi non vengono comprese, nelle forze di lavoro, le persone che esercitano occasionalmente una attività lavorativa. Altre differenze — prescindendo dalle minori — nascono dal fatto che nelle forze di lavoro non vengono inclusi i militari di leva e volontari nè i componenti permanenti delle convivenze (110-5*). Quanto alle persone in cerca di prima occupazione, esse vengono comprese tra le forze di lavoro e, nella documentazione statistica ufficiale italiana più recente — per esigenze di comparabilità internazionale —, anche nella popolazione attiva, mentre prima da questa erano escluse.
  • 2. Fino a poco tempo addietro era in uso, nelle fonti statistiche ufficiali, l’espressione popolazione inattiva.
  • 3. lucrativo, agg. — lucro, s.m.